Pneumatici ricostruiti

L’azienda, nata per la sola ricostruzione di pneumatici, ha sempre seguito lo sviluppo di questa tecnologia, iniziando con la cosiddetta ricostruzione “a caldo” fatta in stampo, in cui si ottiene la vulcanizzazione del nuovo battistrada su modello dei pneumatici nuovi.

Successivamente la produzione si è evoluta con il procedimento di ricostruzione cosiddetto “a freddo”.
Questa lavorazione viene fatto in autoclave utilizzando battistrada prevulcanizzati, quindi con una gamma di misure e disegni completa. E’ stato inoltre sviluppato un sistema di ricostruzione esclusivo con il nome di AT2 che consente di ricoprire pneumatici con caratteristiche molto particolari, ad esempio quelli ex-avio, agricoli, pneumatici pieni o quelli riempiti con materiale antiforatura, che non sarebbero ricostruibili in altro modo.
Questa lavorazione si può fare con le più svariate tipologie di battistrada, sia per quanto riguarda il profilo che la profondità. Ad oggi tutti questi processi produttivi sono utilizzati per dare un servizio completo alla vasta clientela, che comprende: gommisti, flotte, autoveicoli cava-cantiere e tutti i mezzi speciali che desiderano risparmiare denaro, utilizzando pneumatici sicuri e con una resa e prestazione pari al nuovo. La ricostruzione della Val Gesso Pneumatici è regolamentata da severe norme tecniche: Regolamento ECE ONU 109 per i Veicoli Commerciali. Tale Regolamento disciplina tutte le fasi del processo di ricostruzione, stabilisce criteri e requisiti per l’omologazione dell’impianto di ricostruzione e definisce tutte le marcature da riportare sul pneumatico.
Per ottenere e mantenere l’omologazione 109, infatti, l’impianto è soggetto a controlli e deve sottoporre periodicamente un numero stabilito di pneumatici a prove di carico e velocità così come avviene per l’omologazione di quelli nuovi.

Processo di lavorazione

E’ la prima e più importante operazione e viene eseguita da personale altamente specializzato e competente.
In questa fase si decide:

  • se il pneumatico ha tutte le caratteristiche in regola per essere ricostruito;
  • se necessita di riparazioni da eseguire prima o durante la ricostruzione;
  • se non è più ricostruibile, scartarlo.

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La raspatura toglie la parte residua del battistrada usurato e prepara la carcassa alla posa del nuovo battistrada. Questa viene eseguita con una raspatrice che mantiene il profilo originale della carcassa, il nuovo battistrada aderirà perfettamente ed il pneumatico avrà tutte le caratteristiche di rotolamento e tenuta del pneumatico nuovo.

raspatura

Prima di applicare il nuovo battistrada si procede alle riparazioni di eventuali danni che la carcassa può aver subito in esercizio, sia in superficie che sui fianchi. Anche questa operazione, eseguita da personale esperto, garantisce la massima affidabilità del pneumatico.

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L’operazione successiva consiste nell’applicazione del nuovo battistrada, che sarà di gomma cruda nelle ricostruzioni a caldo e AT2 e di gomma prevulcanizzata nella ricostruzione a freddo.
Adesso il pneumatico è pronto per il processo di vulcanizzazione, che nel caso di ricostruzione a caldo avverrà in stampo, invece nelle ricostruzioni a freddo e AT2 avverrà in autoclave.

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Nel processo a freddo la vulcanizzazione viene preceduta dal cuffiaggio del pneumatico, necessario per far aderire perfettamente il battistrada alla carcassa. Bassa temperatura e bassa pressione sono studiati per l’equilibrio ottimale della sicurezza del risultato e del rispetto della carcassa.

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Questa è l’ultima operazione che viene eseguita prima della riconsegna al cliente. Il pneumatico, ricontrollato minuziosamente a fine lavorazione, avrà tutte le caratteristiche di sicurezza e affidabilità e sarà pronto per affrontare la sua nuova vita con notevole risparmio per l’utilizzatore finale.

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